[ RECENSIONE ] I figli segreti di Hitler di I. Von Oelhafen e T. Tate | Newton Compton

I FIGLI SEGRETI DI HITLER di I. Von Oelhafen e T. Tate
256 pagine | €5.99 digitale
Newton Compton Editori | Link Affiliato Amazon

A soli 9 mesi, Erika Matko viene sottratta alla sua famiglia in Jugoslavia e trasferita in Germania per essere inserita all’interno di uno degli esperimenti più agghiaccianti condotti dal nazismo: il Lebensborn, un programma che prevedeva la creazione di una nuova razza ariana. La piccola Erika era stata selezionata perché, contrariamente ai suoi fratelli, aveva occhi azzurri e capelli biondi, ed era quindi considerata – secondo gli standard dei nazisti – ariana. La bambina viene affidata a dei genitori adottivi, che la ribattezzano Ingrid von Oelhafen, nascondendole la sua origine. Solo molti anni dopo Erika/Ingrid viene gradualmente a conoscenza della verità. Da quel momento, comincia il calvario per cercare la sua vera famiglia, un doloroso viaggio che passerà attraverso la scoperta delle atrocità commesse dai nazisti in nome del Lebensborn: il rapimento di decine e decine di migliaia di bambini destinati al programma e l’uccisione di molti altri che non rientravano negli standard previsti.
Cercare di riportare nero su bianco le mutevoli sensazioni provate leggendo I Figli Segreti di Hitler è tutt'altro che facile: la storia che viene raccontata in queste pagine porta inevitabilmente a mille domande che possono essere riassunte attraverso riportate come dedica e monito all'inizio del libro. Ingrid von Oelhafen  è la protagonista inconsapevole di uno dei più agghiaccianti esperimenti nazisti, taciuto per molto tempo a causa del profondo senso di vergogna che continua, ancora oggi, ad aleggiare attorno al suo nome: il Progetto Lebensborn.
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[ RECENSIONE ] La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi | Longanesi

LA RAGAZZA NELLA NEBBIA di Donato Carrisi
373 pagine | €14.90 cartaceo
La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia.
Incontrare un nuovo scrittore è un po' come nella vita reale quando uno sconosciuto ci viene presentato e ci ritroviamo con un misto di sensazioni contrastanti che vanno dalla umana diffidenza alla più femminile curiosità. Quando ho deciso di leggere La Ragazza Nella Nebbia mi sono approcciata al romanzo come si fa dopo aver dato il via ad una sfrontata scommessa, pronta ad uscirne vittoriosa o altrimenti sconfitta e con quella naturale, piccola paranoia da delusione dietro la pagina che inevitabilmente fa parte di noi spregiudicati lettori. Per quanto mi riguarda - scevra da paragoni con i suoi precedenti lavori - posso assolutamente affermare che scoprire Carrisi è stata una vittoria da ogni singolo punto di vista.

Ha catturato la mia attenzione e la mia vivida curiosità fin dal principio, presentando quell'alternarsi tra passato e presente che rappresenta un mio oltremodo dichiarato punto debole, tale da permettermi di entrare immediatamente in sintonia con l'anima del romanzo. Attraverso le sue pagine, Carrisi traduce nero su bianco una non velata critica a quell'insensato quanto crudele circo mediatico che viene a crearsi intorno ad un crimine; abbracciandone ogni sua piccola ed oscura sfaccettatura, creando un vero e proprio show fatto di interviste pressanti e al limite della decenza, di piccoli giochi di potere e di audience andando contro ad ogni sentimento di umana compassione e generale rispetto.
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[ RECENSIONE ] Quando all'alba saremo vicini di Kristin Harmel

QUANDO ALL'ALBA SAREMO VICINI di Kristin Harmel
332 pagine | €12.00 cartaceo

È quasi sera, l'aria è tiepida e le sfavillanti luci della Quarantottesima strada si stanno accendendo una per una. A Kate sembra quasi che stiano indicando il percorso del suo cammino. Non le manca proprio niente per essere di nuovo felice: ama il suo lavoro di musicoterapeuta e, a casa, il suo compagno Dan la sta aspettando per portarla alla grande festa che ha organizzato per festeggiare il loro fidanzamento. Ma anche se non riesce a confessarlo nemmeno a se stessa, Kate non ha ancora superato il dolore che si nasconde nel suo passato. Perché dodici anni prima l'uomo che amava più di tutti al mondo, Patrick, suo marito, se n'era andato, all'improvviso, proprio prima di confidarle un segreto che avrebbe cambiato per sempre la loro vita. Kate non è mai riuscita a scoprire di cosa si trattasse. Eppure adesso, quando tutto sembra lontano, Patrick inizia ad apparirle in sogno. È insieme a una bambina, e stanno cercando di dirle qualcosa. All'inizio Kate crede sia solo un incubo. Ma quando per caso conosce una bambina identica a quella del sogno, capisce di non potere più ignorare il passato. Perché negli occhi di quella ragazzina si nasconde una rivelazione sconvolgente, un segreto lontano, forse lo stesso che Patrick avrebbe voluto rivelarle anni prima. E che forse adesso può far guardare Kate al futuro con occhi nuovi. Occhi pieni di luce e gioia, come quelli che brillano di fronte a una nuova alba.
Bisogna esporsi alla possibilità della ferita, del dolore.
Una vita in cui non si rischia il cuore per le cose che contano davvero,
non è una vita degna di essere vissuta!

L'inizio di questo romanzo si presenta ai suoi lettori come un pugno allo stomaco attraverso un gesto che lascia semplicemente di sasso, senza fiato. La personalità della Harmel viene fuori fin dalle primissime pagine attraverso il suo stile, fluente e scorrevole che permette al lettore di immedesimarsi immediatamente con i suoi personaggi e di ritrovarsi idealmente al centro di una storia tutta da scoprire. Iniziamo a conoscere Kate dodici anni prima nella veste di donna, moglie ed amante di un uomo che il destino avverso decide di strapparle troppo presto con forza e crudeltà in una mattina di settembre come tante altre. Se non fosse per un segreto, appena sussurrato, che la morte di Patrick porterà dietro di sé, nel silenzio e nel dolore di un addio prematuro.
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[ RECENSIONE ] La gemella silenziosa di S.K. Tremayne | Garzanti

LA GEMELLA SILENZIOSA di S.K. Tremayne
307 pagine | €10.90 cartaceo

Sarah piace il silenzio assoluto della sera che avvolge l'isola di Skye. Le piace muoversi piano nella penombra e accarezzare delicatamente i biondi capelli della sua bambina di sette anni, Kirstie, che si è appena addormentata. Mentre osserva le sue manine che stringono il cuscino, Sarah ripensa a quando quelle mani si stringevano a quelle, identiche, della sorella gemella Lydia. Niente le distingueva: stesse lentiggini, stessi occhi azzurro ghiaccio, stesso sorriso giocoso. Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quell'isola spersa nel mare di Scozia. Lì, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità. Eppure, mentre si avvicina l'inverno, Kirstie è sempre più strana. Diventa silenziosa, riflessiva, improvvisamente interessata a cose che prima non amava. Cos'è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta?
Da figlia unica sono sempre rimasta affascinata dal rapporto quasi simbiotico che lega due fratelli e dalla loro automatica complicità che, in moltissime occasioni, soprattutto durante la mia infanzia, mi ha fatto sentire a disagio ed inevitabilmente esclusa. Una simbiosi che diventa praticamente assoluta e che è facilmente percepibile fin dal primissimo approccio con la sua trama: fredda, dolorosa, diretta e glaciale. Lydia e Kirstie sono l'una l'esatto riflesso dell'altra. Non esiste alcuna differenza fisica che possa distinguerle se non alcune minime peculiarità caratteriali che diventano oggetto di un gioco infantile.

Un vero e proprio scambio d'identità che condurrebbe ogni genitore al limite della pazzia e dell'inevitabile imbarazzo. Un gioco che, ben presto, si trasformerà in una auto-distruttiva e cruda realtà, conseguenza di un tragico scherzo del destino e della morte prematura di una delle adorate figlie dei coniugi Moorcroft. 

Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? Io sono Lydia. Kirstie è morta, non io.
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[ RECENSIONE ] Florence Gordon di Brian Morton | Sonzogno

FLORENCE GORDON di Brian Morton
317 pagine | €17.50 cartaceo

Florence Gordon ha settantacinque anni e vive a Manhattan. Femminista ebrea divorziata, scrittrice scorbutica, attivista testarda e orgogliosa, detesta la maggior parte delle cose che la gente trova piacevoli e ama mettere gli altri in difficoltà. Mentre è alle prese con la sua settima fatica, un libro di memorie, un articolo del New York Times la definisce patrimonio nazionale, catapultandola sotto le luci della ribalta e obbligandola a superare quel filo spinato che aveva eretto intorno a sé. La situazione precipita quando i suoi cari si trasferiscono da Seattle a New York. Il figlio Daniel che ha snobbato le orme letterarie dei genitori per diventare poliziotto. La nuora Janine psicologa, pronta ad avere una relazione con il suo capo e la nipote Emily che sta cercando di capire cosa fare di una problematica storia d'amoreTra i quattro, giorno dopo giorno, si intreccia una commedia irresistibile, all'insegna di una crudele sincerità ma anche di una sorprendente complicità emotiva. 
Leggere questo romanzo è stato un repentino colpo di fulmine ed una sostanziale presa di coscienza.  Chi vi scrive è una femminista convinta e praticante, una persona cinica per buona parte della vita ed un'inguaribile rompipalle nel senso più buon del termine: ora, ditemi voi, come potevo non innamorarmi pazzamente di Florence Gordon? Florence è una donna meravigliosa che ha vissuto la sua vita alle sue condizioni : ribelle, ostinata, testarda ed orgogliosa, scrittrice reale e quanto mai scorbutica, donna difficilmente gestibile, non propriamente amabili, ma proprio per questi motivi assolutamente irresistibile. La sua vita ed indubbiamente quella della sua famiglia vengono stravolte nel momento in cui Florence viene descritta in una recensione entusiasta e brillante, pubblicata nel New York Times, come patrimonio nazionale, esultandone l'indole, la frizzante personalità e l'irriverente quanto viva scrittura. Bene. Nulla da quel momento sarà come prima.
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[ RECENSIONE ] Io non ti conosco di S.J. Watson | Piemme

IO NON TI CONOSCO di S.J. Watson
448 paine | €10.90 cartaceo

Da quando sua sorella Kate è morta, aggredita a Parigi da uno sconosciuto, la vita di Julia Plummer non è più la stessa: la stabilità che si era conquistata è in pericolo e lei sente il richiamo del suo vecchio insidioso nemico, l'alcol. L'unica persona con cui Julia può parlare di Kate è Anna, la coinquilina di Parigi, la persona che forse conosceva Kate meglio di tutti. E' lei a confidarle una cosa che nessuno sa: Kate si divertiva a vivere mille vite. Andava online fingendosi una persona diversa ogni volta, conosceva uomini, li incontrava. Così Julia non resiste alla tentazione e, usando le credenziali della sorella, decide di provarci anche lei e vivere per una volta la vita, almeno quella virtuale, di Kate per capire cosa può esserle successo. E' così che, protetta dal nome falso di Jayne, Julia contatta Lukas, uno degli ultimi amanti di sua sorella. All'inizio lo tratta con sospetto, ma poi, pian piano, tra i due nasce qualcosa che Julia scambia per amore. Finché, quando Lukas comincia a cambiare, Julia sarà costretta a domandarsi se le mani che adesso la toccano, con dolcezza ma anche con violenza, non siano le stesse che hanno fatto del male a sua sorella.
Tralasciando la trama che è stata già ampiamente dimostrata, cosa mi ha colpito del romanzo di Watson? Sebbene la prima parte della narrazione sia intervallata da ricordi e progressivi sbalzi temporali, l'autore spinge sull'acceleratore presentandoci una protagonista controversa, complessa e con un passato non facile da gestire. Entriamo subito in diretto contatto con Julia e con quella che, almeno alle apparenze, ci viene presentata come la perfetta famiglia felice della media borghesia. Ed è proprio un evento tragico ed improvviso, come la morte della sorella, che porterà a galla ogni sua fragilità, ogni suo passato ma non sepolto senso di colpa, insieme ai suoi dubbi, alla sua psiche complessa ed intrigata che la porteranno verso un vortice di decisioni sbagliati, di incontri segreti e di costanti, innumerevoli bugie, impedendole di distinguere la finzione dalla realtà, gli amici dai nemici.
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[ RECENSIONE ] Quanto ti ho odiato di Kody Keplinger | Newton Compton

QUANTO TI HO ODIATO di Kody Keplinger
288 pagine | €5.90 cartaceo
Newton Compton Editori | Link Affiliato Amazon

Bianca Piper ha diciassette anni, è cinica ma leale e non pensa minimamente di essere la più carina tra le sue amiche. E' anche troppo intelligente per cedere al fascino di Wesley, il ragazzo più corteggiato e viscido della sua scuola. Bianca infatti lo detesta. Ma dato che le cose in famiglia non vanno granché bene e Bianca è alla disperata ricerca di una distrazione, un giorno finisce per baciare proprio Wesley. Per scoprire poi addirittura che le piace. Desiderosa di fuggire dai problemi familiari, finisce per legarsi a lui e a farci sesso. Ma Wesley è addirittura più scombinato del previsto e Bianca si ritrova terrorizzata all'idea di essersi innamorata del proprio nemico.
Quanto ti ho odiato è una piacevole commedia romantica, costruita attorno ad una narrazione divertente, particolarmente cinica ed ironica in grado di nascondere un messaggio sullo sfondo che non può essere sottovalutato. Il titolo originale del romanzo D.U.F.F.  può essere letteralmente tradotto come Designed Ugly Fat Friend ed è proprio attorno a questo acronimo decisamente stronzo che ruota tutta la storia di amore ed odio tra i due protagonisti. Wesley Rush è il classico belloccio della scuola, tutto muscoli e sorriso sghembo, costantemente munito di una schiera ben fornita di giovani pronte a riempire ogni vuoto disponibile nella sua confusa, ma decisamente piena tabella di marcia.

Bianca Piper è la nostra DUFF ovvero quell'amica brutta e grassa designata. Una categoria di cui ignorava l'esistenza di base e a cui certamente non sapeva di appartenere. Almeno fino al momento in cui il simpatico Rush decide di spiattellarle la cruda realtà direttamente in faccia. Ecco, io quel sorrisetto sghembo glielo avrei tolto con estremo piacere. Chiaramente qualcosa è accaduto. E come nelle migliori commedie romantiche la protagonista sfigata e un po' bruttarella trova il suo modo di emergere e di segnare il punto finale.

Devo ammettere con voi che leggere questo romanzo è stato un po' rivedersi in un passato non poi troppo lontano: chi di noi non si è mai sentito una duff? Non c'entra l'aspetto fisico, non questa volta. È quel senso di inadeguatezza che coglie impreparati ogni adolescente, nessuno escluso. E in questo romanzo viene messo in risalto il messaggio opposto: mai soffermarsi sulle apparenze, guardare oltre la superficie per non perdersi lo spettacolo. Una lettura leggera, certo. Ma anche scorrevole, ironica, interessante. 
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[ RECENSIONE ] L' ombra del silenzio di Kate Morton | Sperling

L'OMBRA DEL SILENZIO  di Kate Morton
540 pagine | €11.90 cartaceo

1961. È una splendida giornata d'estate e la famiglia della sedicenne Laurel è in partenza per un picnic sulle rive del fiume che scorre vicino alla sua fattoria, nel Suffolk. Mentre tutti sono indaffarati nei preparativi, la ragazza si rifugia nella casa sull'albero della sua infanzia, e inizia a sognare. Sogna di Billy, il ragazzo che le fa battere il cuore, e di trasferirsi a Londra, dove è sicura che la aspetti un futuro straordinario. Ma prima che il sole tramonti su quel pomeriggio idilliaco Laurel assiste, non vista, a un crimine terribile. Un segreto che custodirà per anni e anni. 2011. Come aveva spesso fantasticato, Laurel è diventata un'attrice famosa e amatissima. Nemmeno il successo, però, ha potuto dissipare le ombre lunghe di quel passato lontano. Ossessionata dagli oscuri ricordi di ciò che accadde cinquant'anni prima, Laurel ritorna alla casa nel Suffolk per ricomporre i frammenti di una storia rimasta sepolta troppo tempo. La storia di un umo e due donne, cominciata per caso nella Londra semidistrutta dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale.
Potrei facilmente racchiudere le mie certezze nel palmo di una mano. Quando si parla di libri ho ben chiaro in testa quali siano i miei irrinunciabili e vi possono dire che si contano sulle dita di una mano. Kate Morton è sicuramente una di questi. In poco più di cinquecento pagine, riesce a mettere a confronto due diverse generazioni legate da profondo rispetto ed amore reciproco, costruendo una storia ambiziosa ed emozionante, modellata su personaggi ampiamente caratterizzanti ed inevitabilmente legati da un intrecciato filo conduttore che verrà sciolto solo nell'ultimo parte rivelatrice del romanzo. Un filo che viene tenuto e trattenuto tra le mani di tre donne, protagoniste assolute di questo romanzo, il cui legame verrà rivelato pagina dopo pagina, lasciando al lettore sempre quel piccolo sprazzo di incertezza, confusione e parziale mistero che accresce l'empatia con la stessa scrittrice.
6

[ RECENSIONE ] Una stanza piena di gente di Daniel Keyes | Nord

UNA STANZA PIENA DI GENTE  di Daniel Keyes
541 pagine | €19.00 cartaceo
Casa Editrice Nord | Link Affiliato Amazon

Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l'accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove schiaccianti. Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell'identità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile. Così, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non colpevolezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato, a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego. E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere questo libro.
Una Stanza Piena di Gente è un viaggio impervio e tortuoso dentro la mente umana, abbracciandone luce ed oscurità. Una mente umana non comune, certo. Billy Milligan è l'uomo che ha sconvolto l'opinione pubblica americana degli anni ottanta: accusato di rapimento e stupro a danno di tre studentesse universitarie, viene dichiarato non colpevole per infermità mentale non essendo cosciente al momento dei fatti. Un raggiro? Un'astuta macchinazione o una recita ben costruita per aggirare la macchina della giustizia? Nulla di tutto questo. 
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[ RECENSIONE ] Sulla sedia sbagliata di Sara Rattaro | Garzanti

SULLA SEDIA SBAGLIATA di Sara Rattaro
130 pagine | €12.00 cartaceo

Una madre rimane sempre una madre. Non smette mai di esserlo. Qualunque cosa accada. Anche quando non esiste nulla di più difficile al mondo. Lo sa bene Francesca, che ogni settimana va in carcere a trovare suo figlio accusato di un reato gravissimo: omicidio. Lei che continua a domandarsi dove abbia sbagliato. Perchè negli occhi di Andrea fatica a riconoscere il bambino che ha cresciuto. Ma il suo cuore non può fare altro che proteggerlo. E' la missione di ogni madre. Proprio quella missione che Teresa sente di aver fallito nel momento in cui sua figlia le è stata strappata via troppo presto in un incidente d'auto. Francesca è la madre di un carnefice, Teresa la madre di una vittima. Eppure sono solo due donne che devono in qualche modo superare la sconfitta delle loro speranze, dei loro sogni di un futuro felice per i figli.
Ricordo di aver conosciuto Sara Rattaro come lettrice praticamente per caso. Un normale pomeriggio d'autunno e il desiderio di una nuova lettura mi aveva condotto alla mia libreria di fiducia e lì ad un consiglio: prova con Sara Rattaro. L'ho fatto ed è stato davvero qualcosa di meraviglioso e sorprendente. Ecco perchè quando la Garzanti ha riportato in libreria il suo romanzo d'esordio non ho potuto davvero resistere: dovevo leggere Sulla sedia sbagliata.
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[ RECENSIONE ] La ragazza del treno di Paula Hawkins | Piemme

LA RAGAZZA DEL TRENO di Paula Hawkins
320 pagine | €10.90 cartaceo

La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici e ogni mattina prende lo stesso treno che la porta alla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione nella veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto.La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma cosa ha visto davvero Rachel?
Cosa mi ha attirato verso questa lettura? Indubbiamente il titoloVivo da pendolare da non so più quanti anni oramai e perdere il conto mi fa pensare a quanto il tempo passi velocemente. Quindi, mi sono sentita automaticamente presa in causa, ma ve lo posso qui giurare, casomai il fato ci mettesse sullo stesso treno, non bevo come una spugna e soprattutto non vedo nulla oltre qualche centimetro dal mio naso. Non guardo mai fuori dal finestrino, anzi stare da quella parte mi ha sempre messo una certa ansia e, soprattutto, mi isolo al punto tale che nulla potrebbe mai attirare la mia attenzione fuori dalle parole del libro che abitualmente mi accompagna.
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[ RECENSIONE ] Younger di Pamela Redmond Satran

YOUNGER di Pamela Redmond Satran
277 pagine | €16.90 cartaceo

A volte nella vita basta dire.. sì. Così, quando Alice capisce che non ne può più di fare la casalinga divorziata nel New Jersey, decide di tornare a Manhattan, dalla sua vecchia amica Maggie, per "ricominciare". Ma come, se a 40 anni suonati, dopo quindici dall'ultima volta che è entrata in un ufficio, nessuna azienda che si rispetti potrebbe mai prenderla in considerazione per un lavoro? È così che quando Maggie le dà un'idea, Alice non può che lasciarsi convincere: fingersi una ventiseienne. Colpi di sole, jeans stretti, tacco alto, ed ecco che, nella notte di Capodanno, Alice diventa la se stessa di vent'anni prima. Ben presto trova lavoro in una casa editrice, e incontra Josh, un ragazzo che portava i pannolini quando lei era al liceo. Per la prima volta da quando aveva "davvero" 26 anni, o anche da prima, Alice capisce che la vita può essere piena di possibilità. Anche se, una di queste, è che la scoprano - specie quando Josh decide di fare sul serio.
Dopo la lettura di Bunker Diary mi sono ritrovata ad avere necessariamente bisogno di qualcosa di più easy, decisamente più leggero, altrettanto divertente, ma, allo stesso tempo, nulla di troppo scontato o banale. Così, gli occhi sono caduti proprio su Younger che avevo, in realtà, conosciuto scorrendo un articolo sulle nuove uscite di serie TV americane che - nemmeno a dirvelo - sono la seconda mia più grande passione. Protagonista di questa commedia è Alice, quarantaquattrenne, quasi divorziata, una figlia all'altro capo del mondo e con il cuore inevitabilmente spezzato.
1

[ RECENSIONE ] Bunker diary di Kevin Brooks | Piemme

BUNKER DIARY di Kevin Brooks
304 pagine | €15.00 cartaceo

Linus, sedici anni, insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove, si trova intrappolato in un bunker, uno spazio claustrofobico da cui nessuno può fuggire. Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato loro ogni volta in modo diverso e non sanno perchè sono stati scelti. Spiati da decine di telecamere e microfoni persino in bagno, dovranno trovare un modo per sopravvivere. Bunker Diary è un incubo da vivere sulla propria pelle attraverso le pagine del diario di Linus, in un'escalation di umiliazioni, meccanismi perversi e violenza fisica e psicologica dall' uomo di sopra.
Ci sono libri che ti avvolgono nella loro rassicurante sicurezza, altri che ti portano lontano verso mondi che, altrimenti, non potresti conoscere e poi ci sono quei libri che ti tengono in pugno, che ti racchiudono dentro una mortale morsa fatta di paure, ansie ed incontrollabili timori, senza una spiegazione logica. Questo è Bunker Diary.  Un romanzo spiazzante, crudele e capace di infiltrarsi nella psiche di ogni suo lettore. Il giorno della sua uscita ne sono rimasta affascinata sia per il titolo che per una copertina di mano quasi infantile; entrare dentro la storia è stato qualcosa di assolutamente spiazzante che mi ha costretta ad essere parte di un piano perfido ed incomprensibile attraverso le lacrime e le paure dei suoi protagonisti. Bunker Diary è la storia di un rapimento all'apparenza casuale, operato secondo modalità molto diverse e verso persone che nulla hanno veramente in comune. Non sono stati chiesti riscatti. Non ci sono comunicazioni. Né minacce o parole.
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[ RECENSIONE ] La torre di Ruin di Simon Toyne | Sperling

LA TORRE DI RUIN di Simon Toyne
404 pagine | €9.90 digitale

L'FBI deve indagare su un caso molto particolare: la NASA ha perso il controllo del telescopio Hubble che ora punta verso la terra. Su tutti i pannelli di controllo si legge un unico messaggio: l'umanità non deve cercare oltre! Poco dopo cominciano a prodursi inquietanti fenomeni naturale e in tutto il mondo la gente prova l'impulso di cercare rifugio tra le mura di casa. La risposta dell'enigma si trova a molti chilometri di distanza, in un luogo mistico in pieno deserto dove Liv Anderson, la donna che incarna un'antica profezia, affronterà la rivelazione finale, custodita per millenni nella Cittadella di Ruin, per fermare l'apocalisse.
Voltare l'ultima pagina di La Torre di Ruin con il fiato sospeso, tirando un lungo sospiro di sollievo come dopo una corsa improvvisa e forzata in discesa, verso la meta, fa capire come Simon Toyne sia riuscito egregiamente nel suo intento. Un romanzo che è la chiusura perfetta di una trilogia che fa della cospirazione religiosa il suo fulcro più importante, ma arricchendola di dettagli personali che lo trasforma in un libro da leggere tutto d'un fiato, assaporandone ogni minima sfaccettatura, entrando nella mente di ogni suo personaggio e scoprendo che l'epilogo tanto professato non è altra che l'altro faccia di un'umana medagliaCercando di evitare, come mio dovere, ogni minima percentuale di spoiler, aprendo La Torre di Ruin ci ritroviamo a ripercorrere gli eventi e le questioni non risolte dei due libri precedenti; assistiamo ad un continuo sbalzo temporale dal presente agli otto mesi precedenti, teatro degli avvenimenti più importanti e salienti, fino al momento in cui tutte le storie personali e i diversi percorsi scientifici vanno inevitabilmente a congiungersi.

Penso che uno dei principali punti di forza di questa trilogia, ribadito egregiamente nel suo epilogo, sia l'eccellente grado di caratterizzazione di ogni singolo personaggio che si presenta al lettore, durante il proseguo della narrazione, con forza, decisione ed assoluta credibilità. Ritroviamo Gabriel alle prese con un viaggio tortuoso e contro il tempo verso le sinistre mura della Cittadella di Ruin; viviamo i tormenti di Liv, costretta ad affrontare eventi imprevisti e fuori da ogni logica in pieno deserto, mentre la profezia sembra sempre più prendere spazio e guadagnare terreno in ogni sua azione, in ogni più piccola decisione, nel suo destino e, soprattutto, in quel futuro incerto che i suoi occhi stentano a comprendere, giorno dopo giorno. Mentre, dall'altra parte del mondo, sono in corso atti vandalici che portano alla distruzione di due importanti e sofisticati telescopi della NASA per mano di quello che sembra essere un gruppo ben organizzato di fanatici religiosi, pronti ad accogliere la venuta del loro Signore nell'avvicinarsi di una quanto mai certa Apocalisse e disposti a mettere a rischio la propria vita per spianare la strada alla Luce contro l'oscurità portata nel mondo da millantatori ed eretici. Un piano di punizione e vendetta che disseminerà nel mondo autentico panico, attraverso messaggi criptici e assassinii legati da un sottile filo conduttore che verrà seguito, non senza poche difficoltà, da una giovane recluta dell'FBI ed il suo burbero superiore.

Quello che ho particolarmente amato è stata l'assoluta credibilità e profondità delle interazioni personali, tale da essere totalmente inglobata e catturata dalla vita di ogni personaggio, percependone ogni più piccola sfaccettatura come fosse la mia. Solitamente, il problema che ho riscontrato in romanzi di questo genere è sempre stato quello di forzare un po' la mano e la penna, in questo caso, tentando di far combaciare le esigenze del thriller con il ritmo serrato che una cospirazione richiede. Fortunatamente Toyne riesce perfettamente a legare queste due essenziali caratteristiche in modo molto automatico, quasi naturale, tale da rendere la narrazione molto scorrevole e dinamica, quasi cinematografica, mi verrebbe da osare. Lasciando, poi, spazio all'immaginazione peculiare di ogni singolo lettore nel costruire liberamente le singole scene nella propria mente che, almeno per quanto mi riguarda, rappresenta quella tanto decantata ciliegina sulla torta che ogni romanzo, degno di questo nome, dovrebbe offrire.

Perchè vi consiglio La Torre di Ruin. Se hai amato le ambientazioni mistiche e il ritmo incessante e cadenzato di Dan Brown, questo libro farà al caso tuo. Non c'è spazio per pensare. Non ci sono noiose pause o ripetizioni inutili che finiscono per appesantire la narrazione, ma, anzi, pagina dopo pagina il caos aumenta e l'irrequietezza dei personaggi diventa quasi tangibile. Un romanzo che vi restituirà il fiato solo alla lettura della parola fine.
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[ RECENSIONE ] Rosemary's baby di Ira Levin | BIGSUR

ROSEMARY'S BABY di Ira Levin
253 pagine | €16.50 cartaceo

New York. Anni Sessanta. Il diavolo, si mormora, abita in un bel palazzo del centro: elegante, raffinato e certamente molto signorile. Come spiegare altrimenti gli strani ed inquietanti avvenimenti accaduti tra quelle mura? Ma la sinistra fama di quell'edificio vecchio ed elegante non basta ad intimorire Rosemary e Guy Woodhouse, una coppia di giovani ed innamorati coniugi che vi si trasferiscono ricchi di sogni e di speranze. Finalmente la carriera di attore di Guy sta decollando e il futuro sembra riservare loro solo felicità: per Rosemary è il momento di pensare ad un figlio! Ma la notte in cui il bambino viene concepito accadono cose tremende: è l'inizio dell'incubo e i nove mesi di gravidanza saranno un susseguirsi di fatti terrificanti ed inspiegabili. Ma chi è e cos'è davvero quel bambino che Rosemary porta in grembo?
E' stato un amore a prima lettura.  Inevitabile è entrare letteralmente dentro la psiche di ogni personaggio, vivendo paure ed incertezze, timori e perplessità, luci ed ombre che rappresentano perfettamente ogni minima sfaccettatura dell'essere umano. Ira Levin propone ai suoi lettori un romanzo diretto ed incisivo, serrato e con una ritmica talmente stringente da lasciare quasi senza fiato. Il suo estro e il suo indubitabile talento confeziona una creatura letteraria che, in questi anni, è entrata a pieno titolo tra gli intramontabili classici che, almeno una volta nella vita, devono essere assolutamente letti, amanti o meno del genere. In questo specifico caso, Levin ci propone una storia diabolica e sicuramente ben costruita di stregoneria, di evocazione ultraterrene, di fragilità umane, di segreti e bugie che esplodono letteralmente nel suo epilogo.
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