[ RECENSIONE ] Rosemary's baby di Ira Levin | BIGSUR

ROSEMARY'S BABY di Ira Levin
253 pagine | €16.50 cartaceo

New York. Anni Sessanta. Il diavolo, si mormora, abita in un bel palazzo del centro: elegante, raffinato e certamente molto signorile. Come spiegare altrimenti gli strani ed inquietanti avvenimenti accaduti tra quelle mura? Ma la sinistra fama di quell'edificio vecchio ed elegante non basta ad intimorire Rosemary e Guy Woodhouse, una coppia di giovani ed innamorati coniugi che vi si trasferiscono ricchi di sogni e di speranze. Finalmente la carriera di attore di Guy sta decollando e il futuro sembra riservare loro solo felicità: per Rosemary è il momento di pensare ad un figlio! Ma la notte in cui il bambino viene concepito accadono cose tremende: è l'inizio dell'incubo e i nove mesi di gravidanza saranno un susseguirsi di fatti terrificanti ed inspiegabili. Ma chi è e cos'è davvero quel bambino che Rosemary porta in grembo?
E' stato un amore a prima lettura.  Inevitabile è entrare letteralmente dentro la psiche di ogni personaggio, vivendo paure ed incertezze, timori e perplessità, luci ed ombre che rappresentano perfettamente ogni minima sfaccettatura dell'essere umano. Ira Levin propone ai suoi lettori un romanzo diretto ed incisivo, serrato e con una ritmica talmente stringente da lasciare quasi senza fiato. Il suo estro e il suo indubitabile talento confeziona una creatura letteraria che, in questi anni, è entrata a pieno titolo tra gli intramontabili classici che, almeno una volta nella vita, devono essere assolutamente letti, amanti o meno del genere. In questo specifico caso, Levin ci propone una storia diabolica e sicuramente ben costruita di stregoneria, di evocazione ultraterrene, di fragilità umane, di segreti e bugie che esplodono letteralmente nel suo epilogo.
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