[ RECENSIONE ] Ci proteggerà la neve di Ruta Sepetys | Garzanti

CI PROTEGGERÀ LA NEVE di Ruta Sepetys
364 pagine | €16.90 cartaceo

Il vento solleva strati leggeri di fiocchi ghiacciati. Joana ha ventun anni e intorno a sé vede solo una distesa di neve. È fuggita dal suo paese, la Lituania. È fuggita da una colpa a cui non riesce a dare voce. Ma ora davanti a sé ha un nuovo nemico: è il 1945 e la Prussia è invasa dalla Russia. Non ha altra scelta che scappare verso l'unica salvezza possibile: una nave pronta a salpare verso un luogo sicuro. Eppure la costa è lontana chilometri. Chilometri fatti di sete e fame. E Joana non è sola. Accanto a lei ci sono altre anime in fuga, ognuna dal proprio incubo, in viaggio verso la stessa meta. Emilia, una ragazza polacca che ha soli quindici anni aspetta un bambino, e Florian, un giovane prussiano che porta con sé il peso di un segreto inconfessabile. I due hanno bisogno di Joana. Perché lei non ha mai perso la speranza.
Torno a leggere con piacere Ruta Sepetys dopo essermi letteralmente innamorata della sua scrittura con il romanzo Avevano spento anche la luna dove la scrittrice è riuscita perfettamente a coniugare perfettamente storia e fantasia a precisi elementi stilistici capaci di creare con il lettore un ponte di emozioni taciute e, in parte sconosciute, scuotendo cuore e coscienza dinanzi ad una realtà ancora oggi troppo dolorosa da immaginare. Anche con Ci proteggerà la neve la Sepetys ci conduce per mano al centro esatto di una storia che fa male, spingendo il lettore ad immaginare ogni ferita, ogni lacrima e ogni più piccolo pensiero arrivando quasi a sentire sulla propria pelle quell'impossibile dolore che si aggrappa con fiera prepotenza all'animo umano, senza mai lasciare la presa.

 Proprio quando pensi che questa guerra ti ha portato via ogni cosa che amavi, 
incontri qualcuno e ti rendi conto che, chissà come, hai ancora molto da dare.

Tratto da una storia vera, attraverso parole ricche di pathos e sentimenti, Ruta Sepetys torna a scuotere memoria e coscienza dei suoi lettori romanzando pagine taciute della nostra cultura storica contemporanea che non possono essere tralasciate né tanto meno dimenticate. Il senso di colpa è un cacciatore. Joana, giovane infermiera lituana, è in fuga dal suo paese a causa della feroce ed imminente invasione sovietica, portando nel cuore un peso troppo grande da gestire e con la speranza di trovare, in fondo a quell'impervio cammino fatto di morte, dolore, neve e distruzione, quel luogo incantato chiamato libertà. Il destino è un cacciatore. Florian è un ragazzo scontroso e taciturno, coraggioso e ingenuo porta nella parte più nascosta della sua anima un bruciante senso di vendetta contro il regime nazista, racchiuso in uno zaino logoro e capace di attirare ben più di un'attenzione che non perde mai di vista. La vergogna è una cacciatrice. Emilia è una spaventata ragazzina polacca dilaniata dall'occupazione nazista e braccata dall'avanzata sovietica; porta in grembo una nuova vita costretta a crescere in un mondo fatto di morte e sacrifici, terrore e distruzione, abusi e violenze.

Tre giovani protagonisti che, spinti da ragioni e motivazioni apparentemente molto diverse, condividono i passi incerti di un viaggio capace di lasciare dietro di sé cicatrici profonde ed incancellabili. Attraverso uno stile linguistico incalzante ed avvolgente, la Sepetys fa breccia nelle loro vite, rivelando fugaci particolari con pennellate decise ed evocative in grado di catturare completamente l'attenzione del suo lettore, spingendolo verso una soglia di curiosità che cresce di pari passo con il ritmo stringente della narrazione. 

La paura è una cacciatrice. Alfred è un codardo che veste i panni dell'eroe. Ricoprendo piccole mansioni sulla Wilhelm Gustloff - una delle navi adibite all'evacuazione delle popolazioni tedesche, dei militari nazisti in fuga e delle migliaia di persone sfollate dalle terre orientali d'Europa - in quelle che si presentano come lettere d'amore ad un'ipotetica donna amata, rivela la pochezza della sua anima, la codardia del suo cuore e l'incapacità assoluta di assumersi quelle minime responsabilità richieste ad ogni essere umano trincerandosi dietro i dettami di un regime nazista in continuo e definitivo declino. Alfred rappresenta tutto quello che di sbagliato era stato permesso di nascere, svilupparsi ed aderire come una pianta carnivora e velenosa nella società europea, intrisa di sangue, omertà e colpevolezza intrinseca negli anni più bui della nostra storia contemporanea. Ruta Sepetys, pur sottolineando i lati più negativi del genere umano, punta i riflettori sul coraggio, la forza, l'intraprendenza e la voglia incondizionata di speranza che Florian, Emilia e Joana esprimono in ogni parola, in ogni gesto, in ogni loro più piccola sfaccettatura.

Ci proteggerà la neve è un romanzo che regala ai suoi lettori la testimonianza romanzata di una storia vera, taciuta e ai più sconosciuta, in grado di scuotere i nostri cuori e spingerci a ripensare alla nostra storia di uomini, donne e cittadini europei. Una lettura che si rivela ai nostri occhi come un prisma in grado di riflettere colori ed emozioni diverse e contrastanti, ma egualmente potenti, vive e coinvolgenti. Sarete in grado di riconoscere perfettamente i toni più opprimenti e oscuri dell'animo umano, fortunatamente appannati dalle accecanti tonalità dell'amore, del coraggio e della speranza che occupano la superficie di un quadro storico e coinvolgente, realizzato dalla Sepetys con cura, studio e autentica devozione.

Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo

4 commenti

  1. Bellissima e intensa recensione per un romanzo che ho letto e amato tantissimo :)

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  2. Ciao Cristina. :)
    Quando ho letto "Avevano spento anche la luna" me ne sono innamorata. Penso proprio che "Ci proteggerà la neve" entrerà presto nella mia libreria.

    Complimenti per la laurea! :)

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    1. Se hai amato Avevano spento anche la luna non potrai non amare anche questo romanzo! Grazie per essere passata :)

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