[ RECENSIONE ] Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali di Ransom Riggs | Rizzoli

MISS PEREGRINE. LA CASA DEI RAGAZZI SPECIALI di R. Riggs
383 pagine | €18.00 cartaceo

Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d’altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora? Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l’oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all’orrore della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d’epoca che Abraham custodiva gelosamente. Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi? Possibile che quei bambini siano ancora vivi, e che – protetti dalla curiosità del mondo e dallo scorrere del tempo – si preparino a fronteggiare una minaccia oscura e molto più grande di loro?
Ransom Riggs è riuscito in quello che molti autori prima di lui avevano fallito, riportando la sottoscritta ad amare ed apprezzare sinceramente il genere fantasy nel senso più letterale del termine. Fantastico e comunicativo, intenso ed ideale capace di portare con sé non solo magia, inquietudine e diversità, ma anche valori e morale impossibili da sottovalutare.

Miss Peregrine La Casa dei Ragazzi Speciali è un romanzo che si costruisce in due linee temporali dapprima lontane, poi sovrapposte in grado di intrecciarsi naturalmente e con precisi colpi di scena accompagnati da uno stile linguistico che scivola intenso e ritmico sotto i nostri occhi, lasciando inalterato quel senso di autentico stupore ed incantata meraviglia, fiore all’occhiello e punto focale dell’intera narrazione. L’autore decidendo di mixare puntualmente storia e fotografia, realtà e immaginazione riesce a catalizzare l’intera attenzione e curiosità del lettore, arrivando a spingerlo al centro esatto di una storia ben strutturata, accattivante ed emozionante sotto diversi punti di vista. Le due linee temporali a cui facevo prima riferimento sono quelle di Abe e Jacob, nonno e nipote, legati da un destino affascinante ed incomprensibile che li porterà, per motivi e ragioni molto diverse, nella sperduta e non troppo accogliente Cairnhol, Irlanda

E’ proprio questo lo scenario delle appassionanti storie che Abe racconta a Jacob anno dopo anno e da cui il nipote, crescendo, prende progressivamente le distanze tacciandole come inutili ed infantili fandonie, ma un’improvvisa tragedia e la visione di un mostro che solo lui sembra aver effettivamente scorto, nascosto tra i boschi della Florida, porta il giovane Jacob a mettere in discussione la sua umana razionalità e a voler indagare su quelle storie e quelle strambe fotografie che il nonno custodiva con tanta cura e dedizione. Miss Peregrine La Casa dei Ragazzi Speciali è un romanzo difficile da dimenticare e la sensazione che ci accompagna per l’intero arco di narrazione è qualcosa che scivola pericolosamente tra realtà e finzione. Più volte sono arrivata a chiedermi se quanto narrato fosse frutto solo di un’incandescente immaginazione o forse basato su qualche frammento di verità e, se fosse così, quali misteri possono nascondersi dietro un comune uccello o un tunnel nascosto? 

E’ proprio questo dilemma, questa sensazione di curiosità mista ad inevitabile incertezza che conferisce al romanzo quella spinta in più, quel valore aggiunto che mi ha letteralmente conquistata, pagina dopo pagina. La storia che Riggs ci svela con acuta dose di elementi e particolari rivelazioni risulta essere sempre credibile, mai banale, indubbiamente coinvolgente; anche in questo caso, bene e male si incontrano, si affrontano e si mescolano portando il lettore a stupirsi, ad emozionarsi, a vivere ogni singolo momento di una storia che è capace di lasciare con il fiato sospeso senza bisogno di particolari stratagemmi. E’ come un vortice, un tornado improvviso, una brezza improvvisa che strattona le vesti e ti scompiglia i capelli, furiosa e inevitabile, come intense ed avvolgenti sono le emozioni, le storie e i personaggi che Riggs presenta ai suoi lettori con pathos, misurata euforia ed un ritmo che non perde mai il suo silenzioso, immutato respiro. Se dovessi scegliere cosa mettere sotto i riflettori, probabilmente, la mia scelta cadrebbe sui Ragazzi Speciali e sul messaggio che l’autore inchioda davanti agli occhi del lettore come un faro nel mezzo di una tempesta: la paura del diverso, dell’insolito e dell’incomprensibile.

Perché questi ragazzi devono nascondersi?

3 commenti

  1. ciao! Il primo romanzo è piaciuto molto anche a me... peccato per il secondo che ho trovato un pochino ripetitivo. Bella recensione ^^

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  2. Io penso che la versione cinematografica sia splendida, emozionante, ma anche terrificante perché praticamente mi sembra un riassunto dei tre libri in un film da metà visione in poi soprattutto. Resta comunque una bella trasposizione.
    Io invece leggo spesso fantasy, non tutte le pubblicazioni, solo quelle che mi attraggono maggiormente,(quello classico non è il mio preferito. Porgo tributi al genio di Tolkien, non metto in dubbio l'alto livello e la grande intelligenza dell'autore, però non è nelle mie corde. Me ne dolgo, ma l'ho letto a fatica) e Riggs mi è piaciuto molto, soprattutto i racconti, il volume extra a chicca della serie. Ho letto anche la graphic novel del primo volume, che è fedele e meravigliosa.
    Riggs ci sa fare!

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    1. Mi hai citato Tolkien e da tolkeniana doc non posso che adorare il fantasy, quello puro e intenso ed essere, di conseguenze, decisamente di alte aspettative. Credo che Riggs ci sappia decisamente fare e che, allo stesso tempo, abbia uno stile più comprensibile, più facile, più semplice rispetto a quello del Professore. Più da ragazzi. Leggere Tolkien richiede necessariamente una maggiore attenzione e di entrare in sintonia con il suo mondo ;)

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